L’Etna di Salvo Foti: l’antica convivenza tra territorio, vitigno e uomo

L E t n a d i S a l v o F o t i : l a n t i c a c o n v i v e n z a t r a t e r r i t o r i o , v i t i g n o e u o m o

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Così canta l’Odysseus di Guccini, re contadino costretto a prendere il mare. Un’anima terragna, bracciante e silenziosa, che riconosce nella terra e nei suoi frutti i beni più preziosi, una figura vissuta su un’isola petrosa e scura, persa nel mare.  La Sicilia: altra isola, altre terre nere, caliginose, tumultuose che guardano il mare dall’alto della Montagna di fuoco, l’Etna. Altra anima contadina che diversamente da Odisseo ha deciso di restare e di valorizzare questi luoghi fertili e impervi: Salvo Foti, enologo, vignere, insegnante.  Capelli di cenere, sguardo senza confini e senza tempo, incontriamo Salvo in contrada Caselle, nel comune di Milo sul versante est dell’Etna, nella terra del  Carricante.

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