AURORA – Vino Bianco Superiore dell’ETNA

AURORA, cioè Alba, è anche il nome di una piccola e graziosa, farfalla autoctona dell’Etna (rappresentata in etichetta) a rischio di estinzione. La coltivazione del vigneto è fatta a mano utilizzando prodotti naturali. In vinificazione non sono utilizzati biotecnologie. Travasi ed imbottigliamento vengono svolti secondo le fasi lunari. Contrada: Caselle nel comune di Milo – Etna Est a 750 mt di altitudine Parcella: Vigna dell’Aurora Vitigni: Carricante 90% – Minnella bianca 10%
INFORMAZIONI

Numero Viti circa: 15.000

Superficie della parcella ettari circa: 2,00

Densità Viti per ettaro: 7.800

Anno d’impianto del vigneto: 2010 e 2015

Coltivazione del vigneto: Alberello Etneo con tutore in castagno dell’Etna

Kg uva selezionata prodotta mediamente per ettaro: 8.000

Litri di vino prodotto mediamente per ettaro: 5.000

Numero bottiglie da 0,75 l totali mediamente prodotte: 10.000

Periodo vendemmia: prima decade di ottobre

Vinificazione: Pressatura diretta delle uve intere con decantazione statica e naturale del mosto per circa 30 ore

Lieviti: aggiunta di lieviti autoctoni (Pied de cuve)

Durata della fermentazione alcolica: 15-20 giorni

Durata dell’affinamento: in serbatoio in acciaio per 6 mesi

Filtrazione: solo durante imbottigliamento

Chiarifica: decantazione naturale

Travasi durante l’affinamento numero: 3

Aggiunta della solforosa: in piccole dosi prima della fermentazione e imbottigliamento

Grado alcolico medio: 11,5%

Acidità totale media grammi per litro: 7,50

pH medio: 3,05

Solforosa totale nel vino appena imbottigliato (mg/l) media: 60

Imbottigliamento: fine aprile-inizio maggio nell’anno successivo alla vendemmia

Primo Anno Produzione: 2013

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MAPPA DEL VIGNETO

Il vigneto è ubicato a:

Km 10 dal Cratere Centrale dell’Etna e Km 8 dal mar Jonio.
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Piovosità media anno: 1.500 mm
Suoli: terra vulcanica, sabbiosa con importante presenza di Ripiddu (lapilli e pomice vulcanica eruttiva). Il substrato è caratterizzato da un placcone lavico di notevole estensione areale, affiorano prevalentemente “Tufi e Lahars Superiori”, tufi gialli a grana fine grossolanamente stratificati talora con resti vegetali inclusi, Lahars rosso-bruni poco cementati. (Monginello Antico) e “Lave e piroclastiti
difficilimente delimitabili a morfologia superficiale degradata” (Monginello Antico-Mongibello Recente). I processi pedogenetici, favoriti dalla predominanza di un substrato tufaceo facilmente degradabile, hanno generato un suolo mediamente profondo e scarso di scheletro.