VINUDILICE – Vino Rosato dell’ETNA Nord-Ovest
INFORMAZIONI
Contrada: Nave nel comune di Bronte – Etna Ovest a 1.200 mt di altitudine
Parcella: VignaBosco, il vigneto più alto dell’Etna (e forse di’Italia).
Vitigni: Granache, Minnella Nera, Grecanico, Minnella Bianca e altri vitigni
Piovosità media anno: 1.100 mm
Numero Viti circa: 5.000
Superficie della parcella ettari circa: 0,50
Densità Viti per ettaro: 10.000
Anno d’impianto del vigneto: Ultracentenario
Coltivazione del vigneto: Alberello Etneo con tutore in castagno dell’Etna
Kg uva selezionata prodotta mediamente per ettaro: 8.500
Litri di vino prodotto mediamente per ettaro: 5.000
Numero bottiglie da 0,75 l totali mediamente prodotte: 3.000
Periodo vendemmia: fine ottobre – prima decade di novembre
Vinificazione: Pressatura diretta delle uve intere con decantazione statica e
naturale del mosto per circa 30 ore
Lieviti: aggiunta di lieviti autoctoni (Pied de cuve)
Durata della fermentazione alcolica: 16 giorni
Durata dell’affinamento: in serbatoio di acciaio per 5 mesi
Filtrazione: solo durante imbottigliamento
Chiarifica: decantazione naturale
Travasi durante l’affinamento numero: 3
Aggiunta della solforosa: NO
Grado alcolico medio: 12,0%
Acidità totale media grammi per litro: 8,5
pH medio: 2,95
Solforosa totale nel vino appena imbottigliato (mg/l) media: 20
Imbottigliamento: nel maggio successivo alla vendemmia.
Primo Anno Produzione: 2006
DOWNLOAD
MAPPA DEL VIGNETO
Il vigneto è ubicato a:
Km 10 dal Cratere Centrale dell’Etna e Km 26 dal mar Jonio.
Apri Google Maps
Vigna Bosco, l’unico vigneto della zona, è ubicato in un luogo selvatico, incontaminato e ricchissimo di biodiversità. Almeno dieci vitigni diversi, bianchi e rossi, convivono da più di cento anni insieme. Il Vinudilice prende il suo nome dall’esteso bosco di lecci in cui è immerso. In latino il leccio è denominato Quercus Ilex, Ilice in lingua siciliana. La parola Vinudilice significa Vino della bosco dei Lecci.
Suoli: terra vulcanica caratterizzata da un placcone lavico di notevole estensione areale. Affiorano le “Lave e piroclastiti a morfologia superficiale degradata”(CARTA
GEOLOGICA DEL MONTE ETNA, C.N.R. 1979), ove i processi pedogenetici, favoriti dalla morfologia lievemente depressa (canalone) hanno generato un suolo non eccessivamente
profondo e ricco di scheletro.